Le civiche della provincia: “Vogliamo una Provincia unita e forte”

Venerdì 31 Maggio alle 21.00 al Circolo Arci Pigal le civiche della Provincia parlano di sicurezza, trasporto pubblico e strade, lotta alla mafia, controllo di Iren, tenuta dei servizi pubblici e sanità pubblica.

In vista delle prossime elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno 2024 saranno molti i comuni della nostra provincia chiamati a esprimersi per dare un assetto futuro al territorio. Occorre ragionare insieme su temi intercomunali comuni e più sentiti dai reggiani: sanità, sicurezza, legalità, ruolo di Iren, consumo di suolo, opere strategiche di collegamento tra i comuni.

Venerdì 31 maggio alle 21 al circolo Arci Pigal in via Petrella a Reggio Emilia diversi sindaci e candidati sindaci si ritrovano per presentare le loro proposte. 
Per informazioni più dettagliate, è possibile contattare Coalizione Civica all’indirizzo partecipa@coalizionecivica.re e al numero 338 4623474.

Chi sarà presente?
Cavriago Lab – Impegno Comune della candidata sindaca Marica BassiViviAmo Albinea che presenta Corrado FerrariCoalizione Civica con Fabrizio AguzzoliNoi per Casalgrande con il candidato Giuseppe DaviddiAlternativa Civica per Sant’Ilario e Calerno con il candidato Alberto Iotti; la Lista Civica Bagnolo Viva con il candidato Gianluca PaoliMovimento Civico per Fabbrico della candidata Betta Sala.
Cosa verrà presentato?
Per la cittadinanza, un documento di indirizzi comuni. La porta per “Una Provincia unita e forte” è aperta a tutte le liste civiche che vorranno unirsi per il bene della comunità. Occorre però la firma sul rispetto della Costituzione Repubblicana nata dall’antifascismo, della legalità come azione per il bene comune e nel garantire uguaglianza e parità dei diritti tra i cittadini.

Quali saranno le basi di lavoro comune di “Una Provincia unita e forte”?

Innanzitutto rimettiamo al centro, con pragmatismo non ideologico, i temi concreti per migliorare la vita dei cittadini.

La lotta alla mafia, ad esempio, nelle sue varie forme, comprese l’usura, il gioco d’azzardo illegale e l’abusivismo edilizio. Uno strumento importante da creare è un osservatorio della legalità che coinvolga tutti i comuni della provincia: un centro di ricerca, archivio e formazione per scuole e cittadini sul fenomeno mafioso a Reggio Emilia.
Fondamentale sarà il sostegno alla sanità pubblica, per sopperire le carenze di personale nei pronto soccorso e per le automediche.
Non di meno importanza, la sicurezza che gioca un ruolo importante, e non è certo un tema politico o ideologico, ma da affrontare sia pensando alla repressione sia alla prevenzione.
I firmatari si impegnano a fare fronte comune per evitare la chiusura del Reparto Prevenzione Crimine della Questura reggiana e per richiedere al Ministero una maggiore dotazione di forze dell’ordine sul territorio.

Un altro punto è quello del consumo di suolo: l’Emilia-Romagna è la quarta regione in Italia per consumo di suolo netto nel 2022 rispetto al 2021, e la Provincia di Reggio non è un’eccezione. I piani urbanistici devono andare verso un rispettoso e corretto utilizzo del suolo puntando al consumo di suolo zero.

Un argomento sempre all’ordine del giorno è quello del rapporto con la multiutility Iren, di cui i Comuni sono soci. Iren è un’azienda molto indebitata (circa quattro miliardi di euro) dove va riaffermato il controllo del pubblico. Un reggiano paga circa il 30% in più che di un abitante di Parma. Iren è un’azienda a controllo pubblico su cui vigilare, a cominciare dai servizi offerti dalla multiutility quali teleriscaldamento, forniture gas metano, produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, raccolta rifiuti.

Sempre in ambito collettivo, la nostra provincia sconta problemi gravi di traffico: il servizio di trasporto pubblico va rilanciato e potenziato per ridurre le auto in circolazione e offrire ai cittadini – e agli studenti- un servizio È fondamentale migliorare le condizioni lavorative degli autisti e potenziare le corse degli autobus per connettere i paesi del territorio. Collegate al trasporto pubblico, vi sono le voci sule strade e le opere strategiche, dalla rete di piste ciclabili e vie verdi alle arterie importanti.

Infine, va riaffermato il ruolo del servizio pubblico, riducendo le privatizzazioni tanto di moda in questi decenni. Il servizio pubblico va rafforzato e i primi a crederci ed operare per questo devono essere gli amministratori pubblici eletti. Giustizia a chi lavora in appalto dal Comune, confermando l’istituzione di un salario minimo di 9 euro per ogni lavoratore o lavoratrice anticipando la legge nazionale.