Depositata in Comune la mozione per gli assorbenti gratuiti nelle scuole

Una mozione di iniziativa popolare per installare distributori di assorbenti intimi femminili nelle scuole medie e superiori è stata consegnata nei giorni scorsi al Comune di Reggio. Materializzazione dell’idea di Chiara Vegliante e Stella Joncoux  Pisi, due giovani studentesse della scuola media Aosta, sostenute concretamente nelle varie fasi dai consiglieri comunali di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli.

La raccolta firme è stata avviata alla fine del 2023, e ha permesso di raccogliere le 300 sottoscrizioni necessarie per poter inoltrare una mozione di iniziativa popolare, uno strumento che garantisce ai cittadini di presentare direttamente al consiglio comunale le proprie istanze, se supportate da una cifra minima di adesioni. Le firme sono state autenticate da De Lucia e Aguzzoli, ora si passa all’aula.

“Sono davvero contento di aver potuto dare una mano a Chiara e Stella, due ragazze così giovani e già così attente al bene comune, vedere due ragazze delle scuole medie già pronte a impegnarsi per la collettività e per esigenze condivise è davvero meraviglioso. Ed è uno stimolo per impegnarsi ancora di più per Reggio”, commenta De Lucia. Il consigliere comunale lancia poi un appello al consiglio comunale perché si possa prevedere un momento in cui le due ragazze possano parlare direttamente della mozione: “Da regolamento del Comune, vista l’età, Chiara e Stella non potrebbero esporre direttamente la mozione popolare in aula. C’è però un’altra strada che potrebbe dare l’okay facendo uno strappo benevolo al regolamento, la conferenza dei capigruppo, dove sono rappresentati tutti i partiti politici. Mi auguro che la politica decida per una sorta di deroga, e consenta a Chiara e Stella di esporre in prima persona il loro documento in consiglio comunale”.

La mozione che chiede l’installazione di distributori di assorbenti nelle scuole medie e reggiane parte da alcune considerazioni generali. A Reggio, vi sono oltre 6000 studentesse, un numero elevato. L’inizio del menarca, ovvero il primo flusso mestruale della donna, avviene mediamente ad un’età compresa tra i 12 ai 14 anni, e ­il ciclo mestruale, specialmente in giovanissima età, si presenta nella maggior parte dei casi irregolare, rendendone difficile la prevedibilità. La possibilità di avere distributori nei plessi aiuterebbe non poco a ridurre gli eventuali disagi.

E se in tante nazioni, europee e non solo, la distribuzione gratuita degli assorbenti è un tema già affrontato con attenzione, in Italia è ancora oggetto di pregiudizi. Questo porta spesso le donne a trattare l’argomento con molta discrezione, nonostante si parli di un fenomeno fisiologico.

La presenza di distributori nelle scuole contribuirebbe anche a diminuire lo stigma, renderebbe maggiormente autonome le ragazze in età pubere e giocherebbe un ruolo cruciale nel processo di normalizzazione del fenomeno già a partire dalla giovane età. E nella prevenzione di endometriosi, adenomiosi, vulvodinia e in generale tutte le malattie legate all’apparato riproduttore femminile.

Un ultimo aspetto è quello economico: la “period poverty” (povertà mestruale, condizione di povertà che preclude a molte donne l’acquisto degli assorbenti) è un problema in tutti i Paesi. In Italia l’IVA è stata tagliata dal 22% al 10% (5% con l’ultima legge di bilancio 2023), ma secondo l’ISTAT il problema continuerà a essere presente per 2 milioni e mezzo di donne che versano in povertà assoluta.

La mozione di iniziativa popolare impegna quindi la giunta a “installare i distributori di assorbenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado del Comune di Reggio Emilia” e a “commissionare a Farmacie Comunali Riunite lo studio della suddetta iniziativa, con particolare attenzione all’impiego di assorbenti compostabili e anallergici”. Inoltre, si chiede un impegno agli enti di livello superiore, richiedendo alla Regione Emilia-Romagna un’indagine sulla cosiddetta “period poverty”, per individuare le fasce economicamente a rischio e l’impatto della povertà mestruale sull’accesso a diritti fondamentali quali l’istruzione, e per sensibilizzare sul tema il Parlamento e il Governo.