100mila alberi tra Sant’Ilario e Rubiera o la tutela del bosco urbano?

Karin Silvi (attivista Coalizione Civica): “come si può proporre una visione “green” per la regione, mentre si sacrifica a tutti i costi un bosco urbano che potrebbe essere preservato con soluzioni alternative, se solo ci fosse la volontà politica di trovarle?”

Reggio Emilia è stata appena riconosciuta come la città più green d’Italia, superando perfino Trento.

Un risultato importante, che evidenzia l’impegno dei cittadini e delle istituzioni per migliorare il nostro ambiente urbano. In questo contesto, però, emergono alcune contraddizioni che lasciano perplessi.

Da una parte, il capolista dei Verdi alle regionali propone di piantare 100.000 alberi lungo il tratto autostradale tra Sant’Ilario e Rubiera, chiamandolo un “corridoio verde”.

L’idea può sembrare suggestiva, ma è essenziale affrontare la questione con realismo e trasparenza. Un singolo albero di dimensioni medie può costare almeno 250-300 € “se va bene”, e considerando i costi minimi, piantare 100.000 alberi significherebbe spendere circa 25 milioni di euro di fondi pubblici (questo tralasciando costi di trasporto degli alberi e costo orario dei giardinieri che vanno dai 40€/h). A ciò si aggiungono sfide pratiche: su un lato dell’autostrada corre l’alta velocità, e sull’altro si trovano proprietà private. Inoltre, quella fascia presenta già una biodiversità stabile, che verrebbe alterata da questa piantumazione di massa.

C’è da precisare che la creazione di un corridoio verde (che funzioni il prima possibile) potrebbe andare a costare sui 25milioni di euro, come minimo e di base, tenendo conto dei diversi costi sia per i lavori da effettuare che per la manutenzione dopo.

E qua ci sorge un ulteriore dubbio: sappiamo poi che tipo di alberi si andranno a piantare? Ogni tipologia ha un costo differente a seconda della dimensione dell’albero.

Non è finita. A complicare ulteriormente la coerenza di questo progetto è il voto in Consiglio Comunale, dove i Verdi PARE (vedasi registrazione del consiglio comunale aperto sostenuto qualche settimana fa) sosterranno la costruzione di un supermercato Conad nel quartiere Ospizio, che comporterà l’abbattimento di un bosco urbano adulto. Abbiamo qui alberi già maturi, che svolgono un ruolo prezioso per l’ambiente urbano e che, per essere rimpiazzati, richiederebbero almeno 100.000 nuovi alberi giovani i quali, per giunta, impiegherebbero anni per attecchire in modo stabile e di cui statisticamente ne sopravvive in quelle condizioni di cementificazione solo 1 su 5 circa. 

Ci domandiamo dunque: come si può proporre una visione “green” per la regione, mentre si sacrifica a tutti i costi un bosco urbano che potrebbe essere preservato con soluzioni alternative, se solo ci fosse la volontà politica di trovarle?

La contraddizione tra la proposta di piantumare alberi lungo l’autostrada e la scelta di votare per l’abbattimento di un bosco urbano nel cuore di Reggio Emilia è evidente.

Intanto, firmata da 10 mila persone la mozione popolare per il bosco urbano

Esiste una soluzione concreta e sentita dalla comunità: la mozione popolare firmata da 10.000 persone per salvaguardare il bosco urbano di Reggio Emilia. Auspichiamo allora che i Verdi, in nome della sostenibilità, dimostrino coerenza sostenendo una causa che riflette le richieste dei cittadini reggiani per tutelare il patrimonio verde già esistente.