Fondi pubblici e lavoratori non pagati al Centro Sociale Stranieri

PD boccia documento in aula, tutte le opposizioni firmano per una commissione pubblica urgente

Durante il Consiglio Comunale di lunedì 12 maggio, Partito Democratico, Possibile-Verdi e Lista Massari Sindaco hanno votato contro la discussione urgente dell’ordine del giorno presentato da Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica) sulla grave situazione retributiva dei lavoratori del Centro Sociale Sergio Stranieri.

De Lucia e Aguzzoli (Coalizione Civica): “I fondi pubblici come vengono usati? Sembra che nessuno controlli.I lavoratori vanno pagati.”

“Ci è stato detto dal Consigliere Ghidoni del PD che si tratta di ‘piccole cifre’ – commentano con indignazione De Lucia e Aguzzoli –. Andassero a dirlo ai lavoratori che da mesi attendono lo stipendio! È un’affermazione che dimostra una pericolosa distanza dalla realtà e una totale mancanza di rispetto per chi lavora. L’8 e 9 Giugno voteremo per 5 importanti referendum, 4 di questi riguardano il lavoro. Pensiamo sia davvero ipocrita dire di votare per questi referendum e voltare la faccia a questi lavoratori che lavorano in un centro sociale del Comune che ricevi soldi pubblici, abbiamo tutto il diritto di far rispettare la legaità. “

Nonostante il rigetto dell’urgenza, il lavoro istituzionale non si ferma. Tutti i consiglieri di opposizione hanno già depositato una richiesta formale di convocazione della Commissione Controllo e Garanzia per ottenere chiarezza sui contributi pubblici erogati all’APS Accademia di Quartiere e alla Cooperativa Terrafirma, e per accertare come questi fondi siano stati utilizzati. In parallelo, è stata anche presentata una mozione per chiedere la revoca dell’affidamento della gestione in caso vengano confermate le gravi irregolarità.

“Vogliamo vedere i contratti, i report di utilizzo dei fondi pubblici e sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini. E soprattutto – concludono i consiglieri – vogliamo che i lavoratori vengano finalmente pagati. Non ci fermeremo.”