Bonacini, nuovo candidato per Coalizione Civica: “Mi candido per dar voce a noi autisti”

“La politica deve occuparsi della crisi del trasporto pubblico locale, così stiamo scoppiando”

Domenico Bonacini da 23 anni è un autista di bus, esegue servizi di linea urbana ed extraurbana, servizi scolastici e per il turismo in tutta Europa.

“Sono orgoglioso del mio lavoro e mi impegnerò con Coalizione Civica proprio perché voglio portare in consiglio comunale la voce di noi autisti dei servizi di trasporti e provare a dare soluzioni concrete. Aguzzoli e De Lucia sono stati gli unici che si sono interessati a noi e ci hanno ascoltato in questi anni. Quando mi hanno chiesto di impegnarmi, con piacere ho accettato. Sono persone serie” dichiara Domenico che ha ben chiare le problematiche legate alla sua professione.

“I problemi che affliggono noi autisti sono diversi, tra questi anche le diverse fonti di stress. Lo stress dovuto al traffico e alla gestione di passeggeri non sempre gestibili nei loro atteggiamenti. Lo stress dovuto alla pressoché totale assenza di corsie preferenziali per gli autobus che non permette in nessun modo il recupero di eventuali ritardi, spesso causata anche dalla mancanza di lungimiranza da parte della amministrazione sull’urbanistica. Esempio lampante è la chiusura di viale Ramazzini poco prima della costruzione della nuova autostazione delle corriere in piazzale Europa, obbligando ogni autobus extraurbano a percorrere solo due vie, creando ulteriori ritardi”, ribadisce Domenico.

Per quanto riguarda la retribuzione, Bonacini approfondisce: “Un autista può guidare fino ad un massimo di 9 ore al giorno, con un impegno massimo di 15 ore, per 39 ore settimanali contratto full time. Gli stipendi per un neo autista, con contratto autoferrotranvieri con parametro 140, è all’incirca 1200€ netti di stipendio base, con la responsabilità e impegni annessi. Un minimo si possono alzare questi stipendi ma con straordinari o trasferte in provincia a coprire i turni scoperti, ma è sempre poca roba.”

Non manca il confronto con l’estero e spiega: “Un collega si è trasferito in Germania e ha continuato a fare l’autista di bus. Lavora quattro giorni su sette, con turni al mattino o al pomeriggio, prende 2200€. Se volontariamente fa qualche ora di straordinario raggiunge 2500€.”

Ribadisce: “Sia chiaro che i problemi degli autisti non sono solo a Reggio Emilia, ma si tratta anche di un problema nazionale, dovuto ad un contratto nazionale che non permette aumenti economici se non vi è un aumento a livello contrattuale sul CCLN degli autoferrotramvieri, contratti fermi a livello economico da moltissimi anni. Il pagamento degli straordinari sul calcolo di 26 settimane (sei mesi circa) e l’impegno giornaliero di 15 ore per poter eseguire il proprio turno. In queste 15 ore di impegno sono compresi i periodi di pausa obbligatori per legge o di attesa per la ripresa del pezzo successivo e le tempistiche di trasferimento da un punto di cambio all’altro, arrivando ad attendere anche in luoghi dove non c’è la possibilità di andare velocemente in bagno.”

Continua: “Un problema che si verifica soprattutto da quando la CIR ha chiuso la mensa in piazza Gioberti o quella dello studente, dobbiamo appoggiarci per il pranzo ai vari esercizi commerciali. Se siamo in centro città non abbiamo la possibilità di raggiungere la mensa all’interno del nostro deposito, la quale è anche l’unica apre alle 10:30 e chiude alle 14:30. In TIL, grazie all’ultimo contratto integrativo, abbiamo la possibilità del buono pasto da 7€ per il 2024, che diventerà 7,50€ nel 2025; mentre solo una parte di autisti di seta possono usufruire dei buoni pasto, però dall’importo di 5,29€. Solo i neo assunti possono usufruirne, mentre gli anziani solo domenica e festivi, quando la mensa aziendale è chiusa. E’ normale che facendo lo stesso lavoro per aziende a conduzioni pubblica, abbiamo queste disparità?

Conclude Bonacini: “In SETA ci sono stati tanti licenziamenti per trasferirsi presso aziende diverse (come ad esempio Iren) dove vi era una retribuzione migliore e turni ad orari fissi e programmati su rotazioni settimanali.”

Proprio da qui dobbiamo partire per trovare personale: dare retribuzioni migliori e garantire un miglior bilanciamento dei tempi vita-lavoro.