Aguzzoli, in visita alla mostra Gli Sfitti: “Dobbiamo riportare i professionisti in centro. Il pubblico deve riqualificare spazi vuoti per fare affitti calmierati”
“I problemi del centro storico di Reggio? Per ora li sta raccontando, bene, la cultura. Adesso tocca alla politica affrontarli seriamente, con interventi che riportino le persone a lavorare in centro”. La riflessione arriva da Fabrizio Aguzzoli, candidato sindaco di Coalizione Civica, dopo la visita alla mostra fotografica “Gli sfitti” di Gianni Marconi, incentrata sui negozi non utilizzati nella zona più antica della città, ospitata dallo spazio ARTyou di via Gazzata.
Aguzzoli ha incontro l’autore e lo storico dell’arte Massimo Mussini, ed ha trovato spunti forti per la definizione delle politiche programmatiche per il centro storico reggiano, da anni alle prese con una progressiva desertificazione.
“La mostra sta facendo parlare la città perché denuncia la situazione nei negozi sfitti in centro storico. Parlando con l’autore ho trovato tutto un pensiero profondo dietro al progetto su come vivere la città e non un mero intento di “provocazione” come da alcuni è stata definita. Sarebbe bene che la politica dialogasse con il mondo culturale e non si fermasse alla superficie”, continua Aguzzoli. “E poi se anche fosse stata davvero una “provocazione” mi chiedo che male c’è? L’arte non deve proprio, per definizione, stupire e porre un pensiero in chi la guarda?”.
I pensieri di Coalizione Civica e di Aguzzoli sono articolati. “La cultura è libertà, invito tutti gli amministratori pubblici reggiani a visitare la mostra. Il quadro è chiaro, i negozi sfitti sono un segnale di una sofferenza profonda, figlia di anni di attività ridotte e, quando presenti, ben poco centrate ed efficaci”, attacca.
Come migliorare la situazione? “Vogliamo tenere un contatto vero, concreto e costante, con i commercianti attivi. E sarà fondamentale intervento pubblico, con le risorse necessarie a recuperare e migliorare gli spazi oggi abbandonati, e renderli disponibili con affitti calmierati a artigiani, studi professionali, attività di giovani. Una vetrina sfitta è una ferita per il centro, toglie passaggio, toglie presidio e toglie sicurezza. Vivere i quartieri, centro in primis, è il modo migliore per evitare la creazione di zone grigie e di sofferenze sociali e sul fronte della sicurezza”.