8 Marzo, Coalizione Civica affronta le sfide della parità di genere

Le donne di Coalizione Civica: “la lotta per i diritti delle donne non è una battaglia di un solo giorno, ma un impegno costante che deve tradursi in azioni concrete a livello politico, sociale ed economico.”

In occasione della Giornata della Donna, Coalizione Civica ribadisce il proprio impegno per i diritti delle donne e per una società più equa. Se da un lato si registrano progressi e una maggiore consapevolezza grazie ai movimenti femministi e ai social media, dall’altro persistono disuguaglianze strutturali che richiedono interventi concreti e mirati.

Nuova Generazione

Karin Silvi, membro del direttivo di Coalizione Civica, riflette sulla polarizzazione che sta emergendo tra le nuove generazioni:

“La mia generazione, quella dei Millennial, e la successiva, la Gen Z, hanno sviluppato una forte consapevolezza sui temi della parità di genere e dei diritti delle donne. I social, in particolare TikTok, sono strumenti potenti per sensibilizzare, condividere testimonianze e fornire supporto reciproco. Tuttavia, tra i più giovani – soprattutto nella fascia 11-16 anni – sta prendendo piede una visione relazionale tossica, in cui la figura del ‘maschio alfa’ viene idealizzata e il possesso del partner diventa motivo di vanto. È inaccettabile che nel 2025 certi valori retrogradi trovino ancora spazio.

Per invertire questa tendenza, è necessario introdurre un corso obbligatorio di educazione all’affettività nelle scuole, tenuto da esperti esterni. Oltre a promuovere relazioni sane, questa formazione potrebbe aiutare i giovani a riconoscere e segnalare situazioni di violenza domestica. I dati emersi in questi giorni dai giornali come il “Sole24ore” indicano che il 70% vorrebbe l’educazione affettiva come corso fisso fin dalle scuole elementari per i propri figli. 

L’8 marzo dovrebbe essere una giornata simbolica di celebrazione, non un monito annuale sui diritti fondamentali ancora negati.”

Diritto alla Salute

Sara Beltrami, membro del direttivo, sottolinea invece la connessione tra parità di genere e diritto alla salute e ai servizi pubblici:

“La parità di genere passa anche dalla salute: garantire diagnosi tempestive e cure adeguate per le malattie che colpiscono le donne, come l’endometriosi, è una questione di giustizia sociale. Ma parità significa anche investire nei servizi alle famiglie. In questi giorni, mentre si discute della chiusura delle scuole di Marmirolo, Roncocesi e San Maurizio, è essenziale non solo difenderne l’apertura, ma anche potenziare il tempo prolungato e i servizi di post-scuola. Offrire alle donne lavoratrici possibilità di conciliazione vita-lavoro è il cuore di una politica di pari opportunità. L’amministrazione reggiana agisca in questa direzione.”

Vulnerabilità lavorativa

Sul fronte lavorativo, Claudia Manzini, membro del direttivo, evidenzia le difficoltà che le donne continuano ad affrontare:

*“Il rapporto CNEL-ISTAT 2025 evidenzia che la vulnerabilità lavorativa colpisce in misura maggiore le donne: solo il 53,9% ha un impiego stabile, contro il 70% degli uomini, e quasi un quarto delle lavoratrici è in condizioni di precarietà. In particolare nel reggiano il tasso di occupazione femminile ha subito una flessione negli ultimi anni. Nel 2023 si è registrata una diminuzione del 2,5% rispetto al 2019. Inoltre, nella stessa fascia di età, il tasso di disoccupazione femminile a Reggio Emilia è quattro volte superiore a quello maschile. Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati per ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro a Reggio Emilia

Per contrastare queste disuguaglianze servono politiche di parità salariale, servizi di supporto come asili nido aziendali e congedi equamente distribuiti tra i generi, oltre a una maggiore consapevolezza sui propri diritti e un rafforzamento della tutela sindacale.”

Educazione al genere e all’affettività

Maria Antonietta Augenti, membro del direttivo di Coalizione Civica, riflette sull’importanza di un’educazione al genere, all’affettività e alla sessualità nelle scuole, sottolineando la necessità di investire risorse e formare adeguatamente il personale per affrontare questi temi senza ipocrisia:

“L’educazione al genere, all’affettività e alla sessualità rappresenta un aspetto essenziale del percorso formativo. Essa favorisce una cultura dell’inclusione e del rispetto della diversità, contrastando stereotipi e condizionamenti sociali; aiuta i giovani a sviluppare consapevolezza di sé e degli altri, supportando la costruzione di relazioni equilibrate e appaganti; promuove, inoltre, una comprensione sana e responsabile della sessualità. Affrontare questi temi fin dalla prima scuola primaria richiede un approccio attento, inclusivo e aperto al dialogo, capace di valorizzare le diverse soggettività. Per realizzare questo obiettivo, è essenziale che i professionisti dell’educazione siano adeguatamente formati e consapevoli del loro ruolo nel trasmettere valori di equità e rispetto. Parallelamente, un’educazione al genere e all’affettività nelle scuole deve rivolgersi ai giovani in modo chiaro e partecipativo, fornendo loro strumenti per comprendere e vivere la propria identità e le relazioni in modo sereno e responsabile.  È quindi fondamentale destinare risorse comunali per attivare percorsi di formazione e progetti scolastici che affrontino questi temi in modo autentico e senza reticenze, offrendo ai giovani uno spazio di confronto libero da pregiudizi e tabù, con personale adeguatamente formato, capace di accompagnare studenti e studentesse in un percorso di consapevolezza e crescita”. 

Coalizione Civica ribadisce che la lotta per i diritti delle donne non è una battaglia di un solo giorno, ma un impegno costante che deve tradursi in azioni concrete a livello politico, sociale ed economico. Solo così l’8 marzo potrà diventare una giornata di celebrazione e non un promemoria di diritti ancora negati.