
Parcheggi ospedale: “situazione vergognosa che non può più essere ignorata”
Il problema dei parcheggi dell’ospedale per quantità e costo è noto da almeno quindici anni, su cui esistevano già accordi precisi legati alla realizzazione di nuovi edifici come il CORE e il MIRE. Eppure, nonostante fosse tutto previsto, nulla è stato fatto.
Sanitari e pazienti costretti a parcheggiare nei campi, multe da 60 euro fioccate sulle auto anche nelle aree dedicate ai malati oncologici, tariffe inaccettabili di 3,50 euro all’ora davanti a un pronto soccorso. Ora, come se non bastasse, vengono pure affissi cartelli che parlano di “questione di civiltà” a chi è costretto a lasciare l’auto fuori dagli spazi consentiti per poter curare le persone in reparto o ricevere cure.
La vera questione di civiltà è permettere a pazienti e sanitari di parcheggiare in modo dignitoso, senza dover arrivare ore prima o rischiare multe salatissime.
Basta! Servono risposte immediate!
Lunedì, in Consiglio Comunale, è stato ribadito che questo problema è prima di tutto etico e che non può più essere rimandato. Eppure, dalla discussione è emerso che l’ASL è ancora “in attesa di capire come muoversi” e che si stanno valutando soluzioni come un parcheggio sopraelevato.
Ma di cosa stiamo parlando? Non siamo di fronte a un problema sorto negli ultimi mesi: era tutto previsto anni fa, tanto che negli accordi tra ASL e Comune erano stati progettati due parcheggi, uno sopraelevato e uno interrato. Ora si continua a parlare di studi, valutazioni e difficoltà, quando le risposte dovevano arrivare già dieci anni fa.
Nel mezzo di questa emergenza, si pensa di intervenire nei prossimi sei mesi con segnaletica orizzontale e cartelli sulle tariffe, come se il problema fosse che i cittadini non hanno capito quanto stanno pagando e non il fatto che stanno pagando cifre assurde per poter accedere all’ospedale. Questa non è la priorità. La priorità è risolvere il problema dei parcheggi con soluzioni strutturali, a partire dal parcheggio sopraelevato e dalle richieste già avanzate nella mozione popolare. E questa non è una questione da affrontare nei prossimi anni: nei prossimi tre mesi si deve arrivare a una risposta chiara, definitiva e concreta.
Questa è un’emergenza.
Se davvero si vogliono trovare soluzioni, il Comune e l’ASL devono immediatamente richiedere un finanziamento straordinario alla Regione per affrontare questa emergenza, perché di emergenza si tratta. Si trovano fondi per qualsiasi altro progetto, si devono trovare anche per garantire un accesso dignitoso all’ospedale. E, soprattutto, bisogna smetterla di colpevolizzare sanitari e pazienti, perché chi parcheggia fuori dalle strisce lo fa per necessità, non per mancanza di civiltà, come invece decanta la mobilty manager lasciando cartelli sulle auto dei propri dipendenti sanitari.
Non possiamo accettare che un ospedale di riferimento regionale e oltre venga gestito con questa superficialità. Se si sono trovati i fondi per progetti all’avanguardia come il CORE e il MIRE, si trovino subito anche per garantire un accesso dignitoso ai servizi sanitari.
Adesso basta. Le scelte devono essere fatte, e devono essere fatte subito.
Il personale sanitario dell’ospedale è allo stremo
Già provato da turni massacranti, violenze sul posto di lavoro e un welfare inadeguato, ora deve affrontare anche l’emergenza parcheggi. Ogni giorno, medici, infermieri e operatori sanitari sono costretti ad arrivare con oltre due ore di anticipo per trovare un posto auto, ore che non vengono riconosciute né retribuite.
Dopo estenuanti turni doppi, si trovano di fronte all’ulteriore beffa: fogli di richiamo lasciati sui parabrezza dal mobility manager, con accuse di “inciviltà”. Questa situazione è inaccettabile e umiliante.
L’ASL e il mobility manager sembrano non comprendere la gravità del problema e il disagio che il personale sanitario sta vivendo. La carenza di parcheggi è una criticità che va risolta con urgenza, non con ulteriori vessazioni.
Chiediamo un intervento immediato da parte della direzione sanitaria e delle autorità competenti per trovare soluzioni concrete e durature. Il personale sanitario merita rispetto e condizioni di lavoro dignitose.