Cultura, interviene Karin Silvi, Coalizione Civica: “e le risorse per le associazioni o recupero attività musei e teatri?”

Karin Silvi, Coalizione Civica: “Con quella cifra si possono mettere più risorse per il bando associazioni o ancora potenziare il recupero e le attività dei musei, i teatri o spazio gerra.”

Dalle parole dell’Assessore Mietto ribadiamo un punto chiaro: il problema non è Piergiorgio Paterlini. Nessuno mette in discussione la sua competenza e la sua esperienza nel settore culturale. Il problema è che, da quello che dice lo stesso Mietto, Paterlini sta svolgendo compiti che dovrebbero già rientrare nelle responsabilità dello stesso Assessore. Ricordiamo che Mietto, come gli altri assessori, ci costa già 7.176 euro lordi mensili al mese.

E’ stato stanziato per Paterlini un compenso di 100.000 euro in due anni per un consulente, mentre per i progetti culturali per le associazioni, il “bandone”, sono stati previsti solo 120.000 euro. Se davvero la cultura soffre per mancanza di fondi, perché questi 100.000 euro trovati con schiocco di dita per un consulente non sono stati invece destinati altrettanto facilmente direttamente ai progetti come risorse aggiuntive?

L’Assessore ha dichiarato che inizialmente il budget previsto per queste collaborazioni era di 300.000 euro da Vecchi, e che il fatto di averne stanziati per ora solo 100.000 è positivo. La toppa peggio del buco, il PD di Vecchi, che ricordiamo a Mietto è la stessa forza politica e filone che lo ha messo a fare l’assessore, spendeva 300.000€ di consulenze. Un attacco agli amici che c’erano prima ma ricordiamo a Mietto che la metà dei suoi colleghi di giunta e gran parte del gruppo consigliare del pd sono le stesse persone.

Ma il punto è che 100.000 euro sono già una cifra considerevole per un incarico che dovrebbe essere gestito internamente, con quella cifra poteva fare un bando per mettere in forza all’ufficio cultura due persone oppure come abbiamo già proposto, mettere più risorse per il bando per le associazioni, o ancora potenziare il recupero e le attività dei musei, i teatri o spazio gerra.

In tutto questo, si aggiunge il tema della trasparenza nell’assegnazione degli incarichi. Bypassare i bandi e ad affidare direttamente i progetti alle aziende potrebbe facilmente favorire sempre gli stessi interlocutori, restringendo la possibilità di nuove idee e progetti di aziende giovani o che non hanno già il contatto diretto con l’amministrazione per via di altri incarichi svolti gli anni precedenti, che invece potrebbero “brillare” durante la presentazione in un bando. 

Sappiamo che i bandi spesso sono farraginosi o vanno deserti – basta vedere il chiosco alla Reggia di Rivalta – ma se il problema è la loro inefficacia, va affrontato, non aggirato con incarichi diretti.

Infine, rimane la questione della comunicazione. Dire semplicemente “stiamo facendo progetti e finanziamenti, vedrete” senza chiarire quali finchè non sono già in essere, non è sufficiente, sono passati 8 mesi dall’insediamento di questa amministrazione e ancora non abbiamo capito visione, direzione e progetti. Il problema è che secondo noi non l’ha capita neanche chi ci governa.