Karin Silvi: “Un Capodanno senza botti per rispettare animali, persone e ambiente”
Reggio Emilia, 28 dicembre 2024 – “Ogni anno i botti di fine anno rappresentano una fonte di stress per migliaia di animali domestici e selvatici”, afferma Karin Silvi, attivista di Coalizione Civica. “Cani, gatti e altri animali reagiscono agli scoppi con panico, disorientamento e, nei casi peggiori, conseguenze gravi come infarti o fughe improvvise. E non parliamo solo degli animali in casa: gli uccelli e la fauna selvatica subiscono un impatto devastante, con moltissimi esemplari che perdono la vita, spaventati dai rumori o disorientati al punto di non riuscire più a trovare riparo.”
Secondo Silvi, una delle giustificazioni più usate per difendere i botti è che avvengano “solo una volta all’anno”. Ma la realtà, spiega, è ben diversa: “I primi scoppi cominciano già a dicembre e proseguono spesso fino a gennaio inoltrato, creando un mese intero di disagi. Chi vive con animali domestici lo sa bene: ci troviamo costretti a vivere in ansia per settimane, chiudendoci in casa con tapparelle abbassate per cercare di limitare il panico dei nostri compagni a quattro zampe. E nonostante questo, ci sono casi di cani e gatti che vomitano, hanno attacchi di panico o, peggio, infarti. È una situazione inaccettabile.”
La testimonianza di Karin Silvi: “Il Capodanno, per molti, è un incubo”
“Vivo questa situazione in prima persona: ho cani, gatti e un pappagallo in casa, e per noi il periodo natalizio è un incubo. Ogni anno, quando incontro i miei vicini ai giardini con i loro cani, finiamo sempre per parlare delle ansie del Capodanno: come proteggere i nostri animali e quali accorgimenti adottare. E poi, il giorno dopo, il problema non è finito: i resti dei fuochi d’artificio per terra rappresentano un rischio concreto. Spesso non si capisce nemmeno se sono ancora inesplosi, e il timore che un petardo possa esplodere sotto una scarpa o vicino a un cane è reale.”
Ma non si tratta solo di animali: i botti causano danni anche alle persone. “Ogni anno, centinaia di persone finiscono in ospedale a causa di incidenti legati ai botti. Tra ustioni, amputazioni e lesioni gravi, i festeggiamenti si trasformano troppo spesso in tragedie. E a questo si aggiunge l’inquinamento acustico e ambientale: i residui tossici dei botti invadono le strade, aggravando il degrado urbano,” prosegue Silvi.
Per Silvi, è ora di abbandonare una tradizione ormai superata e adottare soluzioni creative e rispettose. “Non servono botti per festeggiare. Molte città in Italia e in Europa stanno adottando alternative straordinarie. Ad esempio, i fuochi silenziosi di Milano o Bologna: spettacolari quanto rispettosi. Oppure i giochi di luce a LED e gli spettacoli di droni che si vedono ad Amsterdam o Berlino. Sono eventi che dimostrano che è possibile celebrare in modo innovativo, inclusivo e sostenibile, senza sacrificare la bellezza della festa.”
E conclude con un appello alla città di Reggio Emilia: “Il numero di famiglie con animali domestici è in costante crescita. Un Capodanno senza botti non è solo una scelta di buon senso, ma un gesto di rispetto per tutti: persone, animali e ambiente. Come comunità, possiamo essere un esempio di civiltà e accoglienza per tutti gli abitanti della città, umani e non.”