Insediamento in Comune: il discorso del Dott. Fabrizio Aguzzoli

Con questo discorso di insediamento, prendo per la prima volta la parola PUBBLICAMENTE dopo le recenti elezioni amministrative.

 “Non posso che cominciare facendo i complimenti al nuovo Sindaco, Marco Massari e alle forze di maggioranza per una vittoria elettorale tanto chiara quanto non discutibile. Al pari il risultato elettorale fa sì che non possiamo non riconoscere anche la sconfitta di tutti coloro, fra i quali anche noi di Coalizione Civica, avevano un progetto alternativo per la cura della città (come piace dire a  Massari) o meglio per provare a dare una risposta efficace al difficilissimo problema di gestire la comunità reggiana, che esce, a mio parere, devastata dopo 10 anni di governo della città e delle frazioni, che ritengo siano da considerare i peggiori dal secondo dopoguerra riuscendo a fare ancora peggio dei dieci precedenti (che non è che avessero certo brillato in maniera particolare).

 Il percorso faticoso dei nostri ben 4 mesi di campagna elettorale ci aveva restituito la consapevolezza di una comunità reggiana in sofferenza, delusa e sfiduciata, soffocata dal problema del traffico, della sicurezza, del disagio giovanile, del trasporto pubblico locale, della tenuta del sistema di welfare (fra cui la casa e soprattutto l’ormai evidente stato di grave malattia della sanita reggiana). 

  Ci pareva tanto chiaro lo stato di sofferenza e di insoddisfazione dei nostri concittadini, da sperare in una risposta diversa nell’urna elettorale. Così non è stato, ha prevalso l’astensione dal voto e l’andare al mare, ne prendiamo atto, ne dobbiamo prendere atto e trarne le conclusioni che ne derivano. È evidente che non abbiamo saputo trasmettere la fiducia nei confronti di un nuovo progetto e di una nuova classa dirigente che proponevamo per la città. Ma non è ovviamente questo dibattito la sede per avviare questa riflessione.

 Tanto eravamo convinti di quanto fosse stato disastroso l’operato di Luca Vecchi e della sua Giunta che non potevamo che considerare il termine DISCONTINUITÀ quale quello che meglio indicasse la direzione da seguire. 

  Devo dire che anche l’allora candidato Sindaco Massari aveva parlato di discontinuità nella sua prima conferenza stampa, proponendo addirittura di azzerare tutte le deleghe, ma credo che tutti noi non ci fossimo illusi che questo sarebbe accaduto, considerando quelle affermazioni più frutto dell’entusiasmo del momento e soprattutto di inesperienza e di scarsa o nulla conoscenza dell’apparato amministrativo che si proponeva di andare a dirigere. Era evidente che il sistema mai avrebbe permesso di rinunciare ai forti capisaldi che devono garantire gli affari e gli equilibri finanziari di IREN, di STU Reggiane, di Istituzione scuole e nidi di infanzia, con i loro bilanci milionari e delle altre partecipate e controllate.

 E difatti così non è stato e questo si riflette proprio nella formazione di questa giunta, che sembra, come sempre, costruita con il bilancino del manuale Cencelli, dove a fianco di persone inserite per garantire la rappresentanza dei partiti del campo largo, che sono riusciti a superare il quorum, siedono proprio coloro che questi equilibri finanziari devono garantire. 

Ha vinto il PD, che ora esprime ben 17 consiglieri (cioè la maggioranza assoluta), ne prendiamo atto, con realismo e certo anche con dispiacere, ma senza rassegnazione, piuttosto con PREOCCUPAZIONE!!

 La cosa ci preoccupa perché nel Partito democratico noi leggiamo non lo sforzo di costruire il benessere di una comunità armoniosa e coesa, ma piuttosto l’atteggiamento di chi si trova a dover gestire una assemblea dei soci all’interno della quale non sappiamo se esprime anche l’amministratore delegato, ma sicuramente esprime la maggioranza assoluta delle azioni societarie. Quello che ci sembra certo però è che  persegua più il profitto di impresa che il benessere dei cittadini.

 Se la parola d’ordine è allora DISCONTINUITA’ noi ci abbiamo provato, ma gli elettori non ci hanno premiato.  Devo dire che nel discorso pronunciato ieri dal Sindaco, presentando le linee programmatiche di mandato e che ho ascoltato con estrema attenzione ed interesse, si è percepita una attenzione al nuovo, molti punti ed idee sono condivisibili e addirittura simili a quelli del nostro programma, ma purtroppo  non sappiamo quanto credere a questa annunciata discontinuità espressa da Massari, perché le realizzazioni annunciate ieri per essere realizzabili, necessitano di indicare dove si prenderanno i finanziamenti e soprattutto da dove si toglieranno. Le linee di mandato per non essere un libro dei sogni devono sottendere ad una variazione della politica di bilancio nell’ottica di una concreta discontinuità ed è proprio questa discontinuità che questo partito democratico non può permettersi. 

 Né poniamo troppe speranze che le altre forze di una maggioranza così larga ed articolata siano in grado di spingere verso questa discontinuità così necessaria ed agognata. Tuttavia se così sarà, noi ci saremo e saremo lì proprio a sollecitare questa discontinuità così necessaria per questa città.

Ci permettiamo per il momento, forti dell’esperienza di 5 anni di consigliatura, di ricordare al nuovo sindaco, nei confronti del quale non abbiamo né preclusioni aprioristiche, né prevenzione alcuna, quali dovranno essere i punti principali di quella discontinuità di cui si parlava e sul quali valuteremo la sua azione.

UNA DISCONTINUITÀ SUL PIANO DELLA GESTIONE PASSA ANCHE E SOPRATTUTTO DALLA GESTIONE DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE E CONTROLLATE. 

Deve essere fatta chiarezza sull’operato di STU Reggiane. Innanzitutto con una verifica rigorosa dei costi affrontati dalla società, delle numerose consulenze, dell’equilibrio economico dell’operazione alle ex Reggiane, sorretto da un fiume di finanziamenti in parte prevalente pubblici. Inoltre va chiarito il futuro della STU, dato che nei documenti dell’amministrazione si dice testualmente che Stu si potrà occupare di “progettare, realizzare e gestire interventi di trasformazione urbana sull’intero territorio di Reggio Emilia, dando attuazione agli strumenti di programmazione e pianificazione deliberati dal Comune”. 

Serve più trasparenza sui costi e sugli obiettivi: se il Comune intende fare nuovi interventi immobiliare, è auspicabile che almeno questi non creino nuovi punti di attrazione in concorrenza con un centro storico, sempre più svuotato e in difficoltà. 

La gestione delle partecipate pone all’amministrazione di Reggio Emilia, che, ricordiamo, è tornata di recente ad indebitarsi, una serie di problemi non semplice. 

L’ultimo campanello di allarme è quello che viene da Seta, la società di gestione del trasporto pubblico protagonista di rumors che la vogliono in via di integrazione in Tper, società dei trasporti regionale. 

 La caratteristica del servizio gestito da Seta e il suo principale elemento di debolezza, “sta nel fatto che biglietti e abbonamenti coprono meno di un quarto dei costi”. Anzi, per la precisione il 23%. Oltre il 57% delle entrate deriva dal corrispettivo versato dalle Agenzie della Mobilità delle tre province per il contratto di servizio e un altro 15% da contributi pubblici”.

Il rischio è che il trasporto pubblico sia un servizio sempre più marginale, come dimostrano le difficoltà di Seta nel dare copertura al servizio in termini di operatori e mezzi. 

Ma non c ‘è solo questo.

OCCORRERÀ UNA NUOVA LINEA POLITICA SU IREN, che “vanta” 3,9 MILIARDI di debito netto, previsto al 2030 a oltre 5 miliardi. Un’azienda con un indebitamento a lungo termine, che i politici e gli amministratori di oggi scaricano sulle future generazioni. Bisogna smetterla di far pagare ai cittadini le inefficienze dei manager, con costi di servizio acqua e rifiuti che sono stati costantemente in aumento per i cittadini da oltre un decennio. 

Resta poi tutta da chiarire la vicenda del DERIVATO DI AGAC INFRASTRUTTURE, che costa milioni di euro ai cittadini: a novembre 2017 il costo del derivato era stato stimato, dalla stessa Agac Infrastrutture, in una cifra monstre di 26 milioni di euro. Una richiesta di annullamento del derivato è stata rigettata in giudizio, è stato presentato ricorso dal comune. Vogliamo sapere se ci sono possibilità di annullare il derivato e se ci sono responsabilità in capo a chi quel contratto lo ha firmato.

Riteniamo che si debba valutare con attenzione l’operato della NUOVA SOCIETÀ PER LA GESTIONE DELL’ACQUA ARCA, altra operazione targata Luca Vecchi; alla quale abbiamo fatto una strenua opposizione in questo consiglio comunale, convinti come siamo che a seguito di questa operazione, non ci saranno le vagheggiate efficienze strutturali, ma invece temiamo e ne siamo certi, maggiori costi sulle bollette dei cittadini, alla faccia del risultato del referendum nazionale sull’acqua pubblica che aveva sancito a larghissima maggioranza che l’acqua dovesse esser considerata un bene pubblico e non doveva pertanto essere fonte di profitto.

LA GESTIONE DEI RIFIUTI, SEMPRE IN CAPO AD IREN è un altro degli argomenti sensibili sui quali, caro Sindaco, la invitiamo a fare chiarezza e trovare soluzioni. È un problema di decoro della città, del quale, più volte Lei, in campagna elettorale, ha detto di essere particolarmente sensibile, oltre che, come ben sa, di sanità pubblica.

Questa città ha poi un estremo bisogno di PERSEGUIRE IL RISPETTO DELLE REGOLE che si articola sia nel pretendere comportamenti adeguati da parte dei cittadini, ma soprattutto nell’azione dei pubblici amministratori e nel rispetto della legalità (REGOLAMENTO degli appalti, rotazione dei dirigenti in applicazione del nostro impianto legislativo e regolamentare).

Per ciò che riguarda il sempre attuale tema della CRIMINALITÀ ORGANIZZATA: le chiederemo di dare pronta applicazione all’osservatorio della Legalità, che la città aspetta dal gennaio 2024, dopo l’approvazione all’unanimità di una nostra mozione in merito.

5 anni fa nel mio PRECEDENTE DISCORSO DI INSEDIAMENTO citavo 3 temi fra le emergenze della città: 

  • Legalità e criminalità organizzata, 
  • Crisi ambientale e viabilità, 
  • Crisi di sostenibilità del sistema di welfare

  Di queste 3 principali problematiche della città dopo 5 anni poco può dirsi risolto, ma anzi direi che le cose sono peggiorate. In un mondo che si modifica con sempre maggiore velocità e che richiede risposte sempre più incisive per problemi sempre più difficili: ambiente sicurezza tenuta del sistema del welfare (Sanità. Casa, gestione del problema migratorio) sono sfide che non possono essere eluse e né il consiglio comunale che si è appena sciolto, né il Sindaco e la Giunta  ora dimissionari sono  stati sicuramente all’altezza della situazione. 

 In questo consiglio comunale, vedo tante facce nuove, sia nei banchi della maggioranza che in quelli dell’opposizione, ci conosceremo. Ai nuovi entrati, oltre che il mio saluto di benvenuto, vorrei ricordare che il mestiere del consigliere comunale è particolarmente duro, occorre studio delle carte, dedizione, impegno, ma soprattutto occorre capacità di fare politica, cioè di addivenire ad una sintesi dopo la discussione sui temi. La maggioranza del consiglio precedente che, il più delle volte, si trovava solo mezz’ora prima del consiglio per essere informata di come votare sui singoli atti, ha chiaramente rinunciato al suo ruolo che è appunto quello di “fare discussione politica” e di trovare una sintesi.

 Io mi auguro che in questa nuova consigliatura ci sia uno spirito diverso fra le varie anime del consiglio da quello che abbiamo sperimentato nell’ultima consigliatura, fatto di rispetto reciproco, di tanto impegno pur con le diversità di opinioni che è giusto che ci siano.  

CONCLUSIONI: la nostra opposizione sarà rigorosa, ma seria e non pretestuosa. Pronti a sostenere le buone idee da qualunque parte provengano, ma senza fare sconti sulle idee cattive e immorali.

 Mi si permetta di ricordare Gianroberto Casaleggio: “Le buone idee non sono né di destra né di sinistra sono solamente buone idee”. E il cielo sa quanto questa città ha bisogno di buone idee e di scelte sagge portate avanti da uomini e donne virtuosi.

Buon lavoro a tutte e a tutti. Viva Reggio Emilia.