Oggi gli Alpini rimangono alla Polveriera

Dal 1998 la sezione reggiana dell’Associazione Nazionale Alpini ha una casa in via Olimpia 1,  alla Polveriera. L’ottobre scorso sono stati sfrattati dal Comune intenzionato ad avviare altri progetti. 

L’associazione Nazionale Alpini, dopo un investimento di quasi 130 mila  euro per la loro sede spesi in questi vent’anni, non ci sta e  chiede  un incontro con il Comune al fine di trovare una soluzione. Il reale ascolto è arrivato solo in questi ultimi giorni, come si può apprendere dalla anche dalla stampa locale.

A Marzo, è intervenuta in aiuto degli Alpini la candidata consigliere per Coalizione Civica Karin Silvi, presentando un’interrogazione in Comune con lo scopo di aiutarli ad avere delle risposte in merito alla loro sede, senza avere mai nessun riscontro dalla Giunta. 

Il 18 maggio, però, Silvi e Munari,anch’esso candidato  per Coalizione Civica sollecitano ulteriormente una risposta  in merito alla questione.

“Sono molto contenta, perché dopo essermi recata in sede venerdì 17 Maggio insieme a Munari, per assistere alla cerimonia dell’ammaina bandiera e per portare la nostra solidarietà alla associazione ,abbiamo appreso, con sorpresa, che all’Associazione Nazionale Alpini è stato concessa la controperizia e  non dove rinunciare alla sede stessa.” 

Contemporaneamente  verrà avviata  l’apertura di tavoli tecnici per la ricerca di soluzioni realistiche e concrete.

Gli Alpini pertanto rimangono in Polveriera e possono portare così avanti i loro progetti.

Silvi continua:“E’ un onore, un sollievo e un enorme piacere sapere di essere stati partecipi e di avere dato il nostro piccolo contributo all’impresa, nonostante l’assenza di risposte rispetto all’interrogazione formale presentata.”

Chiediamo comunque alla giunta di rispondere. Resta la sorpresa per il repentino cambio di atteggiamento da parte dell’amministrazione, forse resasi  conto che il volontariato organizzato di protezione civile merita rispetto ed è un vanto per la provincia. Deve essere trattata come un gioiello e non come un accessorio  di impiccio, bisogna dare tutto quello che serve perché sia al massimo dell’efficienza, come stanno facendo negli altri Comuni emiliano romagnoli. Non possiamo permetterci di dar loro una pacca sulla spalla quando sono sporchi di fango o in mezzo alle macerie e poi  sfrattarli senza cerimonie e senza ponderate ragioni perché non portano apparentemente un qualsivoglia guadagno immediato. Viva la protezione civile. Viva gli alpini” – conclude Karin Silvi