Bragazzi Elena

Elena Bragazzi, assistente sociale e candidata Coalizione Civica: “50.000€ per gli aiuti per chi non riesce a pagare la TARI, non sulla comunicazione del sindaco”

Per il 2024 sono state previste delle riduzioni dell’importo della TARI (Tassa dei Rifiuti), si prevede una “riduzione del 100% della quota variabile non misurata dalla tariffa” a favore dei nuclei familiari che rientrano in determinati livelli di ISEE.

“Due anni fa, dopo aver richiesto l’ISEE, ho ricevuto una comunicazione scritta dal CAF in cui mi si invitava a fare domanda di Bonus per la TARI, in quanto con il mio livello rientravo negli aventi diritto. Fiduciosa, ho presentato domanda secondo le modalita’ previste, ma un paio di mesi dopo, mi è arrivata un’altra comunicazione. Iren mi comunicava che “ con il livello di ISEE del mio nucleo famigliare rientravo nella riduzione prevista, ma non avendo 3 figli( bensi’ solo uno) non potevo essere tra i beneficiari dello sconto parziale sulla bolletta TARI. scrive Elena Bragazzi, candidata al consiglio comunale insieme a Coalizione Civica.

La risposta di IREN le ha confermato quello che in tante famiglia da anni sperimentano, racconta. Ci sono agevolazioni e diversi bonus basati sul livello dell’ISEE: buoni libro e campo estivi, ad esempio. Purtroppo i livelli di aiuto sono molto tarati su ISEE ai limiti della sopravvivenza, favorendo ovviamente e giustamente nuclei poveri con 2 o 3 figli “, solleva Bragazzi.

Questo è comprensibile, seppur amaro pensando al bilancio comunale. Un genitore con un solo figlio minorenne, fatica ad arrivare alla fine del mese. Quando, poi, si leggono sui giornali notizie circa le spese per la comunicazione istituzionale del Comune di Reggio Emilia o 50.000 euro per un solo evento al Teatro Valli, Consolarsi, pensando che ci sono famiglie con 2 o 3 figli in situazioni peggiori, diventa impossibile.”pone l’accento Bragazzi.

Concludendo: “Invito tutti gli amministratori attuali a un esame di coscienza in merito. A Reggio Emilia, come in tutte le città, il livello di povertà si è allargato notevolmente dalle fasce deboli alle fasce del cosiddetto ceto medio, fatto ormai da tantissime famiglie monoreddito con figli.