Legalità: acqua da tutte le parti

Una giornata col botto in negativo. Il tema della legalità fa acqua sia nella proposta del PD sia in quella della destra.

Nella stessa giornata scopriamo che il capogruppo e segretario della Lega Roberto Salati è presidente di un consorzio che non ha avuto dalla prefettura il rilascio del certificato antimafia white list.

Parimenti la  Procura di Reggio Emilia ha chiesto 39 anni di carcere per diversi digenti e amministratori che lavorano e hanno lavorato per il Comune di Reggio Emilia,  per reati come falso in atto pubblico, turbativa d’asta, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione. Fortissime le parole del pubblico ministero Stignani: Da un lato “una realtà finta che viene fatta vedere ai cittadini con atti tecnicamente perfetti” e dall’altro “un sottobosco, un ‘dietro le quinte’ molto distante da quanto si vede all’esterno e il cui scopo è sempre quello di limitare la concorrenza nei bandi”.

Detta questo la giustizia ha tre gradi di giudizio e non si fanno processi sulla stampa. Serve solo una migliore gestione della cosa pubblica e più integrità. Salati ad esempio ha fatto sapere che si dimetterà dal ruolo di amministratore. Ma già nel gennaio 2019, poco dopo la presentazione della propria candidatura a sindaco di Reggio, aveva annunciato, scegliendo la modalità social network, che avrebbe passato il testimone.
Una promessa realizzata sembrerebbe almeno a parole solo dopo 4 anni da quanto era stata promessa.

Il servizio di Telereggio sul processo appaltopoli in comune a reggio emilia