Elena Bragazzi, assistente sociale, si candida per il Consiglio Comunale
Sarà candidata con Coalizione Civica al consiglio comunale. Aguzzoli: “Elena è un grande valore aggiunto. Dobbiamo valorizzare le competenze di chi lavora nel sociale”
“Avere una casa è un traguardo importante perché significa per molti la conclusione di un lungo percorso di vita tra strada e strutture protette ma significa anche benessere per la salute psichica perche’ avere una casa propria vuol dire normalita’ e dignità. Senza politiche pubbliche forti sull’abitare molte persone fragili sono fuori dal mercato degli affitti già in partenza’.
Elena Bragazzi, 55 anni, Laureata in Servizio Sociale, Assistente Sociale da 32 anni nell’Area Adulti Fragili, lavora presso il Centro di salute Mentale dall’Ausl di Reggio Emilia. Si presenta alla città, sarà candidata per Coalizione Civica alle elezioni dell’8 e 9 Giugno 2024.
Elena vive nel quartiere Ospizio, dove è socia e si impegna per il Circolo La Casetta presso il campo di Marte e partecipa alle attivita’ di raccolta rifiuti di Reggio Emilia Ripuliamoci. E’ madre single di un figlio di 14 anni.
“Elena è un grande valore aggiunto per la nostra lista” dice Fabrizio Aguzzoli, candidato sindaco di Coalizione Civica “Le sue esperienze come assistente sociale ci danno la possibilità di fare proposte. Ad oggi gli assistenti sociali sono 60 e sono insufficienti, dobbiamo per primo punto investire sui poli sociali.”
Continua così il Dottor Aguzzoli:“Acer è l’ente che si occupa dell’abitare per il comune e la provincia, sul territorio ci sono centinaia di appartamenti di proprietà pubblica sfitti e più di 700 famiglie in attesa. Da una nostra interrogazione servono 15-20mila euro ad appartamento per rimetterle in condizione di poter essere abitate. Entro fine mandato (2029) tutte le case di proprietà pubblica del nostro comune potranno essere disponibili per essere date a chi ne ha bisogno.
Dobbiamo inoltre potenziare l’agenzia per l’affitto di Acer: il pubblico si deve fare da garante per i proprietari che hanno immobili e vogliono stare sereni nell’affittare il proprio immobile.”
Continua Elena Bragazzi, candidata al consiglio comunale per Reggio Emilia
“Vi racconto come esempio la storia di Paolo (nome di fantasia) che ho personalmente aiutato. Paolo ha avuto la casa ACER a Reggio Emilia ma deve vivere con 440 euro mensili:il reddito di Paolo è fatto dalla pensione di invalidita’ civile per motivi psichici (€ 290) e da massimo 147 euro mensili circa come contributo economico che l’AUSL gli eroga per il tirocinio lavorativo. Paolo in fondo si considera anche fortunato perche’ almeno è in carico al Centro di Salute Mentale e quindi oltre all’aiuto farmacologico riceve anche quello riabilitativo ( il tirocinio lo aiuta a stare occupato durante la settimana) ed economico ( per il tirocinio riceve dall’AUSL un contributo economico in base alle presenze).”
Tutto questo pero’ viene notevolmente stemperato dalla preoccupazione per la gestione economica, perche’ a fronte di un reddito personale modestissimo, le spese per mantenere un alloggio popolare di 50 metri quadrati sono inaffrontabili: con una spesa mensile di € 44 per il pagamento dell’affitto e € 73 circa per le spese condominiali (che comprendono solo l’acqua piu’ i servizi condominiali; ma soprattutto a non far dormire di notte ci sono le bollette IREN per il teleriscaldamento che devono ancora cominciare ad arrivare ma che si si sa toccheranno circa i 1000 euro l’anno. Ecco perche’ molti inquilini ACER tengono il riscaldamento spento anche d’inverno, senza peraltro poter evitare di dover pagare lo stesso grosse somme per il servizio fornito.
Poi ovviamente bisogna mangiare un paio di volte al giorno: è vero che c’è la caritas ma uno vorrebbe fare una spesa normale al supermercato visto che ha avuto una casa.E non ha la macchina per fortuna.
Il reddito di inclusione? Certo lo sta chiedendo e lo aspetta: spera che gli venga concesso essendo un invalido al 75 % seppure ancora in eta’ lavorativa; anche in questo caso per fortuna che il servizio sanitario puo’ certificare che segue una cura regolare per i suoi disturbi.
Chi pero’ non ha diritto alla casa ACER, perche’ non ha i requisiti come fa? Come fa un pensionato a 290 euro al mese a sostenere a Reggio Emilia un affitto sul libero mercato che va’ ormai dai 350 euro in periferia a 600 euro in altre zone della citta’?
Oltre al fatto primario che, di norma, nessun proprietario privato e nessuna agenzia immobiliare è disposta ad affittare a chi non ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questa è la dura realta’ che riguarda a Reggio Emilia tante persone italiane e straniere che neanche con il reddito di inclusione o altri sussidi pubblici possono aspirare ad avere un piccolo alloggio autonomo in una condizione di assoluta legalita’ e trasparenza;perche’ poi, ovvio, in assenza di questi requisiti si aprono le porte degli aiuti pubblici ( che non ci sono per tutti), delle reti informali ( preziosissime ma non onnipotenti) o peggio della illegalita’ e del degrado.