De Lucia: “I Viaggi della Memoria non sono propaganda. Offensive le parole della Ministra Roccella”

Il consigliere comunale di Coalizione Civica: «I Viaggi della Memoria non sono militanza ideologica ma un modello nazionale di educazione civile. A Reggio Emilia hanno coinvolto negli anni oltre 20.000 studenti, docenti e lavoratori del territorio. Delegittimarli è un messaggio pericoloso.»

«Ridurre i Viaggi della Memoria a un’operazione ideologica antifascista significa negare la funzione democratica della scuola e delle istituzioni repubblicane», dichiara Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica a Reggio Emilia, in risposta alle parole della ministra Roccella sui viaggi ad Auschwitz.

De Lucia è stato tesoriere di Istoreco e per anni accompagnatore e guida dei Viaggi della Memoria per gli studenti delle scuole superiori reggiane, sottolinea che «Auschwitz non è un laboratorio politico. È un luogo della verità storica. Portare migliaia di ragazze e ragazzi a vedere dove l’odio di Stato nazista e fascista – perchè questo è stato – che si è trasformato in sterminio legalizzato non è propaganda: è educazione repubblicana e democratica, coerente con la nostra Costituzione».

Da oltre venticinque anni, grazie al progetto “Il futuro non si cancella”, Istoreco ha accompagnato più di 20.000 studenti di Reggio Emilia e provincia nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Gusen, Terezin, Sachsenhausen, fino a Cracovia, Berlino e Praga. L’ultima edizione ha previsto cinque turni di partenza fra ottobre e aprile, con numeri che arrivano a 270 partecipanti a singolo viaggio fra studenti, insegnanti, educatori e staff.

Il Viaggio non è un semplice spostamento fisico.

È un percorso didattico articolato, con incontri formativi nelle scuole, laboratori prima della partenza, lavoro di rielaborazione al ritorno attraverso diari, mostre, performance pubbliche e produzioni multimediali. Il lavoro coinvolge docenti, storici, operatori culturali, cooperative e aziende del territorio, generando anche una ricaduta economica e professionale concreta in termini di servizi educativi, logistica, trasporti e filiera di competenze locali.

«I Viaggi della Memoria di Istoreco sono un modello nazionale e una pratica civile riconosciuta», aggiunge De Lucia. «Dietro ogni partenza ci sono insegnanti che si formano, giovani che scoprono la storia nei luoghi della deportazione, famiglie che partecipano, istituzioni che cooperano. È una comunità educante, non un atto militante».

Per De Lucia, le parole della ministra Roccella rappresentano un messaggio pericoloso: «Insinuare che ricordare la Shoah equivalga a schierarsi contro qualcuno significa tentare di spoliticizzare la storia per renderla innocua. Ma la storia del fascismo e delle leggi razziali del 1938 non è un’opinione, è un fatto documentato. Difendere la verità storica non significa fare ideologia, significa garantire anticorpi di conoscenza alle nuove generazioni perchè certi orrrori non si ripetano mai più».

«Reggio Emilia ha costruito un patrimonio civile attraverso i Viaggi della Memoria. Lo Stato dovrebbe prenderlo a modello, non delegittimarlo», conclude De Lucia.