Tariffa Rifiuti elevata: 11 liste Civiche contro PD e IREN

Basta rendite di posizione a IREN: 14 anni e nessuna gara pubblica per i rifiuti. Le bollette aumentano più dell’inflazione.

Nel 2023 Parma e Piacenza hanno affidato tramite gara pubblica il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, ottenendo ribassi tra il 4% e il 5%. A Reggio Emilia invece, il gestore IREN continua a operare in regime di proroga su un affidamento scaduto dal 2011.

Una situazione anomala che alimenta una rendita di posizione monopolistica, permettendo a IREN di non tagliare i costi, consapevole che verranno comunque coperti interamente dalle bollette dei cittadini.

Un sistema che pesa ogni anno di più sulle famiglie.

In questi giorni i consigli comunali della provincia sono chiamati ad approvare i Piani Economici Finanziari (PEF) della TARI, predisposti da ATERSIR sulla base dei costi presentati da IREN. Anche quest’anno si registra un aumento – per “recuperare” l’inflazione 2023 – senza che i Comuni possano verificare o contestare i costi. Un meccanismo che esautora i territori, riduce la politica a mera ratifica tecnica e scarica tutti gli aumenti sui cittadini.

Le sottoscritte liste civiche denunciano con forza questa situazione e chiedono un’inversione di rotta chiara e immediata:

Bagnolo Viva, Coalizione Civica Reggio Emilia, Alternativa per S.Ilario e Calerno, Progetto Civico Viano, Movimento Civico per Fabbrico, Viviamo Albinea, Progetto San Martino, Cavriago Lab, Rinascimento Correggio, Noi per Casalgrande, Movimento Civico Cambiamento Campagnola.

Le richieste
  • Gara pubblica subito per il nuovo affidamento, superando la proroga che dura da oltre un decennio.
  • Trasparenza e controllo sui costi: oggi i Comuni subiscono dati non verificabili.
  • Premiare i cittadini virtuosi: servono sistemi di misurazione puntuale davvero efficaci, con svuotamenti calibrati sul reale fabbisogno familiare.
  • Stop ai crediti accumulati: IREN ha caricato nei PEF quasi 9 milioni di euro di crediti pregressi e altri 18 milioni per il biennio 2022–2023. Un peso insostenibile.
  • Investimenti nei territori: parte dei dividendi IREN – cresciuti ogni anno dell’8–10% – vada a ridurre le tariffe, non a coprire debiti
  • Sostegno al compostaggio locale e di comunità, per ridurre costi e produzione dei rifiuti, partendo da umido e verde.

La gestione dei rifiuti deve tornare trasparente, controllabile, sostenibile.

Un esempio virtuoso esiste già: gli otto Comuni della Bassa reggiana (Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo) affidano il servizio alla piccola azienda municipale Sabar, controllata interamente dai Comuni. Il costo è di 87 euro per abitante, contro una media regionale di 123 euro. Sabar ha pochissimi debiti fatti per investimenti e offre un servizio efficiente tra i più economici dell’Emilia-Romagna.

Di fronte a questi dati ci chiediamo: la multiutility creata dal PD e voluta da Delrio ha davvero portato risparmi? O forse una gestione pubblica, locale e trasparente, è più efficace e conveniente per i cittadini? A maggior ragione se pensiamo che IREN ha oggi quasi 4 miliardi di euro di debiti, frutto di una crescita forzata e dell’impegno a garantire dividendi sempre crescenti ai soci pubblici, a scapito del servizio e delle tariffe.

Le liste civiche della provincia di Reggio Emilia si attiveranno in tutti i Consigli comunali per dare concretezza a queste richieste e costruire un sistema dei rifiuti più equo, più sostenibile e davvero al servizio delle persone.

I sottoscrittori

Bagnolo Viva, Coalizione Civica Reggio Emilia, Alternativa per S.Ilario e Calerno, Progetto Civico Viano, Movimento Civico per Fabbrico, Viviamo Albinea, Progetto San Martino, Cavriago Lab, Rinascimento Correggio, Noi per Casalgrande, Movimento Civico Cambiamento Campagnola.