In Consiglio Comunale, oggi, si discuteranno i casi Max Mara e InterPuls

Coalizione Civica: “Siamo dalla parte delle lavoratrici. Se Maramotti non media con i sindacati, non voteremo a favore per il Polo della logistica di Max Mara alle fiere”

Fare politica significa schierarsi. Noi siamo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a licenziamenti brutali e condizioni di lavoro vessatorie”, dichiarano i consiglieri di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli.

Oggi, il Consiglio Comunale di Reggio Emilia, affronterà due casi emblematici che chiamano la politica a fare ciò che le compete: prendere posizione. Coalizione Civica presenterà due ordini del giorno urgenti a sostegno delle lavoratrici della Manifattura San Maurizio Srl – azienda dell’indotto Max Mara – e delle dipendenti licenziate dall’azienda InterPuls di Albinea.

“Se il dottor Maramotti continuerà a ignorare le richieste di dialogo e non incontrerà le lavoratrici e i sindacati per mediare e trovare soluzioni, non potremo votare a favore del progetto del nuovo polo della logistica di Max Mara alle Fiere, anche chiamato dolcemente ‘Polo della Moda’.
Il progetto è valido dal punto di vista urbanistico, ma non può poggiarsi su fondamenta fatte di sfruttamento e disuguaglianze. Uno sviluppo economico che calpesta la dignità di chi lavora non è sviluppo: è abuso.”

I FATTI

Nella Manifattura San Maurizio Srl, decine di lavoratrici hanno denunciato pubblicamente un clima di sfruttamento e umiliazione: ritmi di lavoro insostenibili, pressioni psicologiche, ferie imposte, permessi negati, insulti sul corpo, e persino sorveglianza sulle pause fisiologiche.

Vogliamo che questa situazione rientri. Le lavoratrici non devono più essere discriminate né trattate con disprezzo. Maramotti apra finalmente un tavolo di confronto con i sindacati. È un atto dovuto verso la città e verso chi lavora”, aggiungono i consiglieri.

Ad Albinea invece, due giovani lavoratrici sono state licenziate dall’azienda InterPuls con effetto immediato, dopo l’introduzione di un nuovo software gestionale che ha reso “obsolete” le loro mansioni. Una delle due era appena rientrata dalla maternità.
Le organizzazioni sindacali hanno denunciato l’accaduto come un caso emblematico degli effetti del Jobs Act, che ha reso possibile l’allontanamento senza reale mediazione o reintegro. I colleghi delle due dipendenti hanno scioperato in solidarietà, ricevendo il sostegno pubblico della sindaca di Albinea e dell’assessore regionale al Lavoro.

A Reggio Emilia non possiamo accettare il silenzio e l’indifferenza. Il rispetto dei diritti dei lavoratori deve essere condizione imprescindibile per ogni progetto di sviluppo, anche per il cosiddetto Polo della Moda”, concludono De Lucia e Aguzzoli.


Il lavoro non è solo produttività: è dignità, è futuro, è identità. E non può più essere sacrificato in nome del profitto.”

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