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Iren: l’era dei super-stipendi

Il presidente Luca Dal Fabbro ha incassato 841.000 euro lordi nel 2024

La recente approvazione del bilancio 2024 da parte di Iren, con un utile netto di 268,5 milioni di euro (+5,4% rispetto al 2023), è accompagnata da segnali di debolezza strutturale: i ricavi consolidati sono diminuiti del 6,9%, scendendo a 6.043 milioni di euro, l’indebitamento finanziario netto è aumentato del 4%, toccando quota 4.083 milioni di euro.

Nonostante ciò, i compensi dei vertici aziendali restano altissimi: il presidente Luca Dal Fabbro ha incassato 841.000 euro lordi nel 2024, il vicepresidente Moris Ferretti 557.000 euro, e l’amministratore delegato Gianluca Bufo 218.000 euro, oltre ai compensi per il precedente ruolo in Iren Mercato.

I compensi dei dirigenti sono totalmente scollegati dalla realtà economica dell’azienda e dal contesto generale in cui vivono cittadini e lavoratori,” dichiara Dario De Lucia, consigliere comunale.

Aumentano i debiti e calano i ricavi, ma i manager vengono premiati come se tutto andasse alla perfezione.

Fabrizio Aguzzoli, capogruppo di Coalizione Civica, aggiunge: “La politica locale dovrebbe svolgere un ruolo di indirizzo e controllo su una multiutility partecipata come Iren. Invece assistiamo a un atteggiamento di sudditanza preoccupante. È ora che gli enti locali facciano sentire la propria voce e mettano al centro l’interesse pubblico e la soddisfazione degli utenti che per noi sono cittadini. Quest’ultima non ci sembra il focus dell’azione dell’azienda, anzi andando a leggere la relazione aziendale sembra ci sia proprio scarso interesse rispetto ai consumatori

Chiediamo maggiore trasparenza, sobrietà e una nuova stagione di responsabilità nella governance di Iren, affinché l’azienda risponda davvero ai bisogni delle comunità che dovrebbe servire.