Via Marx, la dirigenza comunale smentisce sé stessa e dall’accesso agli atti emerge altro
Dall’accesso agli atti effettuato da Coalizione Civica emerge una realtà diversa da quanto dichiarato pubblicamente dall’Amministrazione Comunale in merito all’abbattimento del cavalca-ferrovia di Via Marx.
Durante la seduta in Sala del Tricolore, l’assessore De Franco aveva spiegato che i rapporti con ANAS sono stati continui e ricercati, attribuendo la responsabilità delle tempistiche ad RFI. Tuttavia, i documenti ufficiali raccontano una storia differente.
Secondo il consigliere Dario De Lucia, la situazione è chiara: “Assessore e dirigente fanno il gioco delle tre carte. Ci troviamo davanti a una gestione opaca e incoerente che tradisce la fiducia dei cittadini. Questa vicenda rappresenta un fallimento da parte dell’Amministrazione Comunale, sia in termini di trasparenza che di capacità gestionale. È inaccettabile che, su un tema così delicato, il Comune non abbia giocato un ruolo attivo e responsabile.”
Anche il consigliere Fabrizio Aguzzoli sottolinea la superficialità con cui è stata affrontata la questione: “Il dirigente del Comune Gandolfi, nella risposta all’accesso agli atti di Coalizione Civica, sostiene di essersi solo limitato, con l’ordinanza, a disporre la regolazione del traffico, come di competenza. Infatti a seguito delle richieste dei privati o di altri uffici del Comune o enti pubblici, il suo compito è esclusivamente quello di determinare i provvedimenti di traffico conseguenti all’attività dichiarate dai richiedenti. Nel caso specifico l’Ordinanza assume la chiusura della strada come fatto e determina le percorrenze alternative. Per il resto, dice di non sapere nulla e questo pare più un maldestro tentativo di lavarsene le mani che una risposta, proprio come aveva fatto in occasione della chiusura di Via Antica a Codemondo. Ciò che emerge è gravissimo.”
Aguzzoli continua: “Il Dirigente afferma che non è a sua conoscenza se siano intervenuti contatti informali fra il Comune Di Reggio Emilia e RFI, per posticipare il fermo treno che ha permesso la demolizione del cavalcaferrovia di via Marx. Non ci viene quindi detto nulla sul ruolo del Comune che pare essere stato inesistente nella interlocuzione con RFI ed ANAS, opzione questa che risulta difficilmente credibile, come poco credibile appare il fatto che il preavviso di ANAS al Comune per l’inizio dei lavori sia stato così esiguo.” conclude l’ex candidato Sindaco.
Sara Beltrami aggiunge ulteriori dubbi: “Se RFI aveva offerto finestre annuali o addirittura biennali per gli interventi, vogliamo davvero credere che la finestra del 6 novembre sia stata improvvisata e non pianificata in maniera coerente con il resto dei lavori? o che l’amministrazione non sia stata parte attiva di questa decisione insieme ad RFI? Parliamo di opere che richiedono una pianificazione precisa; non può essere che tutto si sia ridotto a un’improvvisazione. “
Intanto, i cittadini di Roncocesi hanno deciso di agire in prima persona, presentando un documento ufficiale al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale con richieste concrete e urgenti per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita nella zona. Le proposte, si concentrano sulla necessità di affrontare le criticità legate alla chiusura del ponte di Via Marx e sulla mancanza di alternative adeguate per gestire il traffico e garantire la sicurezza dei residenti delle frazioni, dei lavoratori pendolari diretti alle aree industriali di Mancasale e Corte Tegge, e prevenire danni economici, ambientali e sociali derivanti dall’incremento dei tempi di percorrenza e dei rischi stradali.
“Nonostante la mobilitazione dei cittadini e la partecipazione attiva attraverso richieste ufficiali, né il Sindaco né la Giunta si sono ancora fatti vivi per rispondere alle nostre istanze,” continua Sara Beltrami “siamo ai minimi storici a livello di partecipazione politica, segno di un crescente disinteresse e sfiducia verso le istituzioni. Eppure, quando emerge un atteggiamento partecipativo da parte dei cittadini, nonostante un errore di gestione evidente e le istanze chiare dei residenti, il Comune non risponde, sprecando un’opportunità per ricucire il rapporto con la cittadinanza e dimostrare un reale impegno verso i bisogni della comunità.” conclude Beltrami.