Maria Antonietta Augenti, dottoranda Unibo: “Rispetto a Bologna, Modena e Parma a Reggio mancano aperture e adeguate aule studio”

“E’ necessario ripensare gli orari di apertura delle biblioteche e delle sale studio, con spazi adeguatamente climatizzati, per una città accessibile, aperta e sostenibile anche d’estate.”

Interviene Maria Antonietta Augenti, attivista in coalizione civica e dottoranda in Unibo, sulla questione biblioteche e aule studio a Reggio Emilia.
“Chi svolge il mio lavoro lo sa bene: l’estate è il momento ideale per dedicarsi alla scrittura. Scrivere richiede silenzio, concentrazione e tempi distesi, ma l’estate è anche la stagione dell’afa, delle cicale e delle scuole chiuse. Questo significa che la tua privacy può essere compromessa dalla presenza di troppe persone in casa. Per evitare di fare la pendolare settimanalmente e risparmiare tempo ed energie, decido di sfruttare i luoghi pubblici della mia città per lavorare. Ed è qui che scopro l’amara sorpresa.”

La biblioteca comunale Panizzi di Reggio Emilia offre un servizio estivo (dall’8 luglio al 31 agosto) sei giorni a settimana, dal lunedì al sabato, ma solo fino alle ore 13.00. Soltanto per due giorni a settimana l’orario è continuativo fino alle 19.00. Arrivo in biblioteca con la speranza di trovare altre soluzioni e scopro che quasi tutte le sale sono occupate da studenti universitari che preparano esami e test di ingresso, nonché da ragazzi delle scuole superiori intenti a recuperare materie. Inoltre, mi accorgo che la biblioteca è frequentata da persone di tutte le età, impegnate in varie attività lavorative. “

Continua: “Una ragazza mi dice che per trovare posto bisogna arrivare presto, poiché non tutte le sale sono dotate di aria condizionata.”

Approfondendo: “Decido di chiedere informazioni al box, dove l’addetta al prestito libri oltre a confermarmi l’orario estivo, mi informa che le altre biblioteche della città chiudono tutte tra le 12.45 e le 13.00, con solo due pomeriggi di apertura, non continuativi.”

Chiedendosi: “In che senso?”
“La signora mi guarda attonita e stranita, pensando che la mia domanda sia una provocazione. I due pomeriggi in cui le altre biblioteche sono aperte (non tutte, solo alcune) prevedono la chiusura alle ore 13.00 e la riapertura alle 16.00.”

“Lo sguardo della signora non cambia vedendo la mia espressione. Sconcertata, controllo gli orari delle biblioteche di Reggio Emilia online e tutto viene confermato. Non voglio crederci. Chi fa ricerca come me, conosce l’importanza dei dati e delle evidenze, non parla e scrive a sproposito. Mi fiondo al computer, tutto confermato. La mia formae mentis mi obbliga a confrontare i dati con quelli delle città vicine.”

Scoprendo che: “il Comune di Modena offre nel periodo estivo un servizio di chiusure alternate delle diverse biblioteche in centro storico e in città. Mi metto a confrontare gli orari di tutte le biblioteche modenesi e i diversi orari di apertura a rotazione. La Biblioteca Delfini è aperta tutta estate (con una chiusa dal 12 al 17 agosto) con orario continuato dalle 9.30 alle 20.00, mentre la biblioteca Rotonda è aperta mattina e pomeriggio continuativamente ad agosto. La Poletti è aperta tutto luglio con una breve pausa dalle 13.00 alle 14.30. Le altre sedi, prestano un servizio o mattutino o pomeridiano, garantendo in questo modo uno spazio di studio e di lavoro ai cittadini in modo costante. Anche a Parma, le biblioteche Alpi e Civica sono aperte tutti i giorni (domenica compresa) con orario continuato fino alle 20.00, mentre la Malerba e Alice fino alle 19.00 (domenica compresa), con solo uno o due giorni con servizio solo al pomeriggio. Pavese e Cinema rimangono aperte quasi tutti i giorni, sia al mattino che al pomeriggio. Non guardo la sede dove lavoro e che conosco, Bologna, città metropolitana e con servizi a cui noi siamo ancora molto lontani. “

A questo punto: “Esco dalla Panizzi e chiedo a un gruppo di ragazzi come si orientano con il servizio bibliotecario reggiano. Mi rispondono che non è possibile non avere uno spazio dove studiare al pomeriggio. Molti di loro sono fuori sede e condividono la casa con altri coetanei, quindi studiare in casa è impraticabile. I ragazzi fanno notare che: “a Reggio non esiste un sala o un coffee bar con Wifi dove potersi posizionare per leggere o lavorare. Reggio Emilia sta diventando un polo universitario.

Nel 2010-11 gli studenti iscritti erano 5.674, mentre nel 2020-22 sono stati 10.750, e nel 2023-24, pur con una leggera flessione, i numeri si confermano (Gazzetta di Reggio, 15-2-2023). 

“Questi dati richiedono misure adeguate per gli studenti anche durante l’estate. E’ inaccettabile non avere uno spazio pubblico di lavoro estivo. Nel 2024 le facoltà nazionali hanno cambiato assetto organizzativo, con esami fine a fine luglio e didattica che riprende i primi di settembre. Gli studenti delle scuole superiori devono recuperare materie a debito già dalla penultima settimana di agosto.

Concludendo: “E’ quindi necessario ripensare gli orari di apertura delle biblioteche e delle sale studio, con spazi adeguatamente climatizzati, per una città accessibile, aperta e sostenibile anche d’estate. Questi spazi diventano fondamentali anche per famiglie che rimangono in città e devono per questo diventare una proposta educativa e ludica costante. I servizi delle città limitrofe non devono essere percepite come provocazione, ma devono farci riflettere e servire da stimolo per migliorare e adattarsi ai cambiamenti degli ultimi anni, che Reggio Emilia non può ignorare.”