Aguzzoli risponde alla CGIL: “Aiutateci a superare il modello Delrio-Vecchi. Basta esternalizzazioni”


Le proposte: Salario minimo di 9€ l’ora per chi lavora in appalto per il comune e rivedere il regolamento appalti del comune. “Dopo Appaltopoli serve un cambio di passo”

«Le proposte della Cgil sul lavoro? Non solo le sottoscrivo, ma sono disponibile a vidimare le firme, se servisse».Il candidato sindaco Fabrizio Aguzzoli di Coalizione Civica interviene nel dibattito sul lavoro, e sul superamento delle riforme del Jobs Act, nato dall’intervento del segretario della Cgil reggiana Cristian Sesena.

Sono d’accordo con Sesena, sono pronto a firmarle e assieme al consigliere De Lucia sono disponibile a vidimare le firme. Non è una novità per noi, siamo stati gli unici amministratori sempre presenti su questo aspetto, afferma.

Per Aguzzoli, il tema lavoro non è certo una novità. «Nei primi anni 90 ho fondato con altri medici dell’ospedale di Reggio Emilia un gruppo di iniziativa politica con l’intento di difendere il modello pubblico di sanità. All’interno di questo gruppo sono stato candidato alla prima elezione del consiglio dei sanitari dove sono stato eletto e sono stato iscritto alla CGIL medici», ricorda. E a proposito di tutela dei servizi pubblici, è qui che serve un cambio di marcia: «In questi cinque anni ho studiato e vissuto la macchina comunale capendo che serve chiudere la stagione delle esternalizzazioni dei servizi pubblici iniziata con Graziano Delrio e portata avanti da Luca Vecchi.”

Di carne al fuoco ce ne sarebbe tanta: «Abbiamo fatto negli anni esposti in Procura, uno in particolare sull’affidamento diretto dei parcheggi della Mediopadana, e siamo giunti alla conclusione che dobbiamo rivedere assolutamente il regolamento degli appalti comunale. Dobbiamo superare anche la logica crescente degli affidamenti diretti fatta dalla politica, vogliamo gare pubbliche con commissione giudicatrice esterna».

Un modo per ridare serenità all’ente. Aguzzoli fa notare come sia necessario «ricostruire armonia dentro l’ente e sue partecipate. Sono aumentate le dimissioni volontarie dei dipendenti del Comune e non più tardi dell’aprile 2024 è stato indetto dall’ultimo uno stato di agitazione dei lavoratori, a 20 anni dal precedente. Qualcosa vorrà dire. E se andiamo a vedere gli ultimi 10 anni, il saldo tra le cessazioni (775) di rapporti di lavoro e le assunzioni (637). Siamo in negativo di 138 unità. Vogliamo tutelare chi lavora per il nostro ente e per questo lavoreremo su un piano di assunzioni al pari di quello fatto a Bologna, Parma e Modena».

Da dove partire? «Gli uffici tecnici e il personale dei poli sociali. Nel 2019 le assistenti sociali erano 64, dai dati di bilancio ora sono 60 con un numero crescente di famiglie da seguire. E per chi lavora in appalto, proporremo di istituire un salario minimo di 9 euro anticipando la legge nazionale. Lo abbiamo gà proposto in consiglio comunale, PD e alleati lo hanno bocciato».

Infine, il rapporto coi sindacati. «Nella nostra lista abbiamo diversi iscritti CGIL e UIL. Voglio essere chiaro da subito: non avremo paura e non faremo orecchie da mercante quando ci saranno problemi di contrattazione ma speriamo di chiamare i sindacati al tavolo più per dire le cose belle. Sul lavoro e sul consumo di suolo: l’Emilia-Romagna quarta regione in Italia per consumo di suolo netto nel 2022 rispetto al 2021: 635,44 ettari, la provincia e il Comune di Reggio Emilia sono tra quelle che hanno cementificato di più, solo nel 2022 ben 86 ettari. A cui si sarebbero aggiunti i 30 ettari per Silk-Faw a Gavassa. Bisogna riconvertire, non consumare altro suolo»